Proprio una buona idea,
riuscita alla grande, calibrata al meglio sugli atleti, esaltando
quell’idea di sfida con l’avversario che alla fine rappresenta l’essenza dello
sport. I Mondiali di staffette al caldo tropicale delle Bahamas sono proprio
piaciuti, nonostante il tiepido entusiasmo della vigilia, la defezione di Bolt
e, in chiave esclusivamente italiana, la quasi totale assenza delle nostre
squadre.
venerdì 30 maggio 2014
giovedì 22 maggio 2014
STAFFETTE MONDIALI, SPETTACOLO ASSICURATO
Ormai ci siamo, pochi giorni ancora ed eccoci al primo
Campionato Mondiale di Staffette. La cornice è quella tropicale delle Bahamas, a
Nassau, palcoscenico per una due giorni (24-25 maggio) che si preannuncia ad
alto tasso di spettacolarità. Le prove classiche su 4x100 e 4x400 saranno
affiancate da 4x200, 4x800 e 4x1500, per
dar modo anche ai mezzofondisti di prender parte all’evento, che radunerà non
meno di 500 atleti provenienti da ogni angolo del pianeta.
sabato 10 maggio 2014
L'ADDIO A YAGO LAMELA
Di seguito ospito con piacere sul mio blog il ricordo del
saltatore spagnolo Yago Lamela scritto dall’amico Davide Cartesegna, grande
appassionato e conoscitore di atletica. Un tributo giusto ad un atleta che
avrebbe meritato di più da una carriera spezzata a più riprese dagli infortuni
e mai tornata a brillare.
“Il mondo dell'atletica è scosso in questi giorni
dall'improvvisa scomparsa del lunghista spagnolo Yago Lamela, uno dei migliori
interpreti europei della specialità. L'atleta è stato trovato morto nella sua
abitazione ad Aviles, cittadina iberica dove era nato il 24 luglio 1977. Il
coroner ha appurato che la morte è sopravvenuta per un attacco di cuore, dopo
le tante illazioni riguardo ad un possibile suicidio, dovute ai tormentati
ultimi anni della sua vita, con ricoveri in cliniche specializzate per la cura
della depressione.
Santiago"Yago"Lamela Tobio si era messo in luce
con il quarto posto colto ai Mondiali Juniores, nel 1996 a Sydney,
saltando 7.73 m., ad un solo centimetro dal podio. Due anni dopo, "la prima volta" oltre il muro degli otto metri, portando il personale a 8.14, non andando però oltre l'ottavo posto agli Europei all'aperto di Budapest. L'anno seguente è quello dell'esplosione ad altissimo livello, rapida e quasi inattesa, in quella che rimarrà la miglior stagione della sua carriera.
saltando 7.73 m., ad un solo centimetro dal podio. Due anni dopo, "la prima volta" oltre il muro degli otto metri, portando il personale a 8.14, non andando però oltre l'ottavo posto agli Europei all'aperto di Budapest. L'anno seguente è quello dell'esplosione ad altissimo livello, rapida e quasi inattesa, in quella che rimarrà la miglior stagione della sua carriera.
venerdì 9 maggio 2014
DOHA, BRILLA L’ATLETICA
Parte bene la Diamond League, forse meglio di quanto mai
abbia fatto nella sua breve storia. A Doha si è visto uno spettacolo esaltante,
in uno stadio che per la prima volta è risultato quasi del tutto gremito, con
sceicchi seduti al fianco dei grandi dirigenti dell’atletica mondiale. Dettagli?
Niente affatto, se si considera l’impegno, anche economico, con cui stanno
crescendo atleticamente alcune nazioni del mondo. Come il Qatar appunto,
protagonista nella gara più qualitativa dell’intera serata, il salto in alto
maschile. Lì saltava Mutaz Essa Barshim, pupillo di casa e artefice di quello
scontro tra titani che ha visto alcuni tra i migliori al mondo, airone Bondarenko
escluso, librarsi a quote proibitorie per i normali esseri umani. Il boato del
pubblico si fa sentire quando Barshim vola oltre i 2.37, come i nordamericani Derek
Drouin, canadese, e Erik Kynard, statunitense, in tre capaci di duellare lì
dove l’aria comincia a farsi rarefatta. I 2.39 sembravano la misura decisiva
per la vittoria, fino a quando entra in scena Ivan “il Terribile” Ukhov. Il
russo, sornione fino a quel momento, spariglia la situazione, chiedendo la
misura di 2.41. Primo tentativo, rincorsa, salto reattivo, l’asticella rimane
su, è il salto che vale il successo, che lo porta ad eguagliare il record russo
di Igor Paklin, e che lo colloca sul trono mondiale della specialità. Il trio
alle sue spalle rimane a 2.37, scusate se è poco, mentre l’unico azzurro nel
meeting, Marco Fassinotti, è sesto con 2.24.
mercoledì 7 maggio 2014
TREKKENFILD N.15: DA BALDINI A LEWIS, PASSANDO PER L'ATLETICA ITALIANA
E' scaricabile il numero 15 di Trekkenfild, il periodico online dedicato all'atletica. Si parte da un'analisi storico-politica dell'atletica italiana a cura di Brambilla, per proseguire con un'indagine statistica della situazione dell'atletica milanese. Quindi i bei ricordi di Stefano Baldini ed Emil Zatopek da parte di Ennio Bungiovanni, e del Figlio del Vento, Carl Lewis, a firma di Claudio Colombo.
Il numero 15 di Trekkenfild è scaricabile al seguente link:
TREKKENFILD 15
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