mercoledì 26 agosto 2015

BOLT E LE INSIDIE DEI 200

Usain Bolt è pronto, adesso è partita la sua seconda missione, un altro duro percorso verso la medaglia d’oro. Apparentemente dovrebbe essere più facile che sui 100 metri, con il campione atteso da quella che è la sua distanza preferita. Non sappiamo però come sarà la sua uscita dalla curva al top dell’impegno, se la sua velocità sarà vicina a quella dei giorni migliori, se ha ancora abbastanza propellente per condurre fino alla fine questa sua seconda avventura. L’obiettivo è quello di conquistare un’altra vittoria, la quinta medaglia sui 200 metri ai Campionati Mondiali, per rafforzare il suo primato di podi ad un Mondiale, un pranzetto appetitoso per Bolt, probabilmente anche più di un piatto di pollo fritto.

Le batterie le ha corse in 20.28, il suo più veloce primo turno in una grande rassegna, Olimpiadi comprese. La questione ora è tutta nella sua capacità di reggere altre due gare, in una stagione caratterizzata da poche e non esaltanti uscite. Certo, il record del mondo di 19.19 resterà crono intoccabile per il momento, ma il giamaicano dovrà correre davvero veloce se vorrà aggiungere un altro oro in bacheca.

Justin Gatlin resta ancora il suo principale rivale, lo statunitense ha raggiunto la semifinale transitando sotto il traguardo in 20.19. Un vantaggio per lui è la sicurezza derivata dal test di fine giugno nel corso dei Trials americani, quando ha corso tre gare in due giorni. Una prova generale a Eugene con Gatlin a bruciare la pista: 19.92 in batteria, 19.90 in semifinale, ed uno straordinario 19.57 in finale. Una performance simile a quella sarà necessaria probabilmente per vincere anche a Pechino, una prestazione di assoluto valore, un risultato possibile per questi contendenti.


A Mosca nel 2013, Bolt vinse i 100 metri in 9.77, quindi sfrecciò sui 200 in 19.66 per ripetersi, precedendo il suo connazionale Warren Weir. Nel 2013 corse solo due volte i 200 metri prima dei Mondiali, entrambi sotto i 20 secondi. Adesso la situazione è diversa e più delicata, essenzialmente per due fattori: nessuna buona gara sui 200 in questa stagione (l’ultima in giugno con 20.29 a New York), e la presenza di un rivale difficile come Gatlin, ora per di più assetato di rivincita. Un vantaggio per il giamaicano è tuttavia costituito dal suo grande agonismo, esaltato quando le cose si fanno difficili, ma anche da una situazione psicologica favorevole rispetto all’americano. Gatlin dovrà essere bravo ad evitare le pressioni provenienti da se stesso, dagli incubi di quegli ultimi 5 metri di gara due giorni fa. Staremo a vedere!  

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