giovedì 27 agosto 2015

USAIN, IL NUMERO UNO!

Una stretta di mano dopo la gara, quello scambio di battute seduti uno vicino all’altro, ormai distesi ed a proprio agio in un ruolo che adesso resterà loro incollato almeno fino a Rio 2016. Usain Bolt il re, Justin Gatlin lo sconfitto, al termine di due finali con identico epilogo, con il medesimo verdetto: il migliore resta lui, il giamaicano dei record, l’uomo più veloce di sempre, a Gatlin restano due medaglie d’argento e la soddisfazione di averci provato, di essere ancora lì a 33 anni suonati. Dopo la sconfitta sui 100 metri ad opera di Bolt, il velocista di Brooklyn era in vena di rivalsa, smanioso di cancellare quegli ultimi 5 metri di una finale alla sua portata. 


Questa sera la caccia era sulla distanza doppia, il furlong, come lo chiamano gli anglosassoni, curva per lanciarsi e rettilineo per tenere il più possibile la velocità raggiunta, dove Gatlin aveva già dimostrato di saperci fare dieci anni fa ad Helsinki, centrando il titolo mondiale, e sul quale un paio di mesi aveva corso in 19.57 nella finale dei Trials americani a Eugene. Peccato però che su quel mezzo giro di pista Bolt sia diventato il sovrano della velocità, appena sette anni prima, con il secondo record mondiale di una settimana che lo scaraventò nella hit parade mondiale degli sportivi. Tutti da allora lo conoscono e sanno che quell’omone di quasi due metri se sta bene può correre veloce come un motorino, può vincere contro chiunque. 

Ecco allora che quando ieri in semifinale il giamaicano era arrivato al traguardo in 19.95 staccando la spina a 60 metri dall’arrivo, si era capito che oggi per Gatlin c’era ben poco da fare. Così è stato, perché Bolt in finale non è mai stato in pericolo, al comando già dal tempo di reazione. Una curva in spinta, poi via verso il decimo titolo iridato in carriera, quarto consecutivo sulla distanza. Il crono è un altro pezzo da gioielleria, 19.55, quel che basta per rifilare un paio di metri all’americano, secondo in 19.74, ancora scomposto nei metri finali, nel disperato tentativo di tenere il passo verso la gloria. 

Niente di tutto ciò, è ancora Bolt  il numero uno, quello in grado di far impazzire il pubblico del Bird’s Nest, quello capace di raggiungere oltre 16 milioni di contatti su Facebook. Gatlin non può che complimentarsi con il vincitore, così come il giovane Anaso Jobodwana, bel finale per lui a questo Mondiale. Il sudafricano era stato squalificato per falsa partenza sui 100, è tornato sui 200 metri per conquistare la medaglia di bronzo con tanto di record nazionale portato a 19.87. 

I festeggiamenti a fine gara nascondono anche un piccolo incidente, per fortuna senza conseguenze, che ha visto protagonista involontario Usain Bolt ed un cameraman della tv cinese: il distratto operatore perde il controllo del mezzo a due ruote per le riprese e travolge in pieno il giamaicano alle spalle. Un po’ di apprensione ma alla fine è tutto a posto, Bolt ha superato indenne anche questo.

(Foto Giancarlo Colombo/FIDAL)

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